La Puglia per me è, prima di tutto, una questione affettiva.
Qui vive Rossella: una sorella maggiore, una seconda mamma, un’amica preziosa.
I primi di maggio del 2015 sono riuscita a fuggire 5 giorni da Milano e sono scesa in Puglia per trascorrere qualche giorno con lei.
Abbiamo vagato a piedi e in macchina “on the road” per 3 giorni senza una meta precisa, decidendo cammin facendo.
La strada ci ha portato a fare un giro nella valle d’Itria, fermandoci ad Alberobello, e poi abbiamo fatto un’escursione a Matera (che però non è in Puglia, è in Basilicata).
In questo post ti racconto di Bari e Alberobello, perché Matera ha preso uno spazio a parte, tutto suo.
Bari
La città Vecchia
Io non lo so il perché, ma a Bari Vecchia mi sento come se fossi a casa, in una casa che ti scegli dal primo all’ultimo oggetto o mobile o arredo.
Certo, perché non ci vivo tutti i giorni… mi dicono. E’ vero, però raramente mi sono sentita in pace e, allo stesso tempo, euforica, come quando passeggio per i vicoli e le piazze di Bari Vecchia.
I colori, i fiori, i profumi, i rumori e la quiete, la luce e l’ombra, i panni stessi e gli affreschi.
Simboli religiosi, negozi con spezie e cibo, persiane chiuse per difendersi dalla troppa luce e spazi di cultura, come una libreria ricavata in un garage, nella quale mi sono soffermata quasi un’ora a curiosare e a parlare con la proprietaria.
Tutto a Bari Vecchia è affascinante.
E a proposito di Bari vecchia e di libri, tempo fa ho letto un libro molto piacevole, intitolato: “Spaghetti all’assassina“.
Un racconto di un omicidio che si svolge proprio a Bari vecchia e che fotografa benissimo, secondo me, l’atmosfera di questa città!
San Nicola
Un esempio di arte romanica pugliese, dall’aspetto massiccio e sobrio all’esterno e dall’aspetto ricco e prezioso all’interno.
Il lungomare
Qui mi piace soprattutto venire la sera, quando il sole è tramontato.
Sedermi su una panchina per interminabili minuti e guardare il mare, che io vedo raramente.
Oppure passeggiare e mangiare qualche pesce fritto o altre specialità avvolte in un pezzo di carta, come le sgagliozze – sottili fette di polenta fritte – vendute da bancarelle provvisorie.
Perché naturalmente bari è anche questo: sapori, folklore, storie e persone e street food.
Una puntata a Torre a Mare e poi via, verso la valle d’Itria
Alberobello
Mi vergogno ad ammetterlo: ad Alberobello non ero mai venuta prima d’ora.
La giornata soleggiata ma fresca ha fatto sì che fosse ancora più sorprendente salire per le viuzze di questo luogo meraviglioso, che mi ha lasciato completamente a bocca aperta.
I trulli, la simbologia e…
Percorrete ogni viuzza, salite sulla terrazza del museo, entrate nella chiesa, ed esplorate l’interno dei negozi.
E il nome “trullo” deriva dal greco τρούλος, cioè “cupola” e indica antiche costruzioni coniche in pietra a secco di origine preistorica. La pietra usata per le costruzioni veniva ricavata dalle rocce calcaree dell’altopiano delle Murge.
Soprattutto, fatevi spiegare dai negozianti la simbologia delle sommità dei trulli, che sono diversi tra loro.
I simboli dipinti sul frontale del cono dei trulli sono simboli magici e propiziatori.
Alcuni di origine pagana, altri di origine cristiana, ad assi, disegnati a calce sulle chianche, si attribuiscono diversi significati, i più comuni sono: protezione della famiglia dal malocchio, venerazione di qualche divinità propiziatoria di un buon raccolto.