“Bacio feroce” di Roberto Saviano

Bacio feroce è il seguito del romanzo “La paranza dei bambini” di Roberto Saviano, che ho amato molto e che penso sia un capolavoro. Appena uscito questo nuovo libro, quindi, l’ho subito comprato.

Non voglio il bacio sulla guancia che si prende l’affetto.
Non voglio il bacio sulle labbra che si prende l’amore.
Voglio il bacio feroce che si prende tutto.

Quando ho iniziato a leggerlo, però, pur apprezzando il linguaggio particolare del romanzo e lo stile di Saviano, ho pensato che il ritmo fosse lento, che la storia facesse fatica a svilupparsi; come se non si capisse dove la vicenda e i personaggi volessero andare a parare.

Poi, però, arrivata a leggere oltre la metà del libro, la prima svolta, il primo climax, il primo colpo di scena. E poi ancora, fino ad arrivare al finale. Che è un colpo al cuore e allo stomaco, come un bacio feroce.

I bambini della paranza crescono, diventano adulti e affrontano nuove sfide e nuove responsabilità, sigillano patti e alleanze, conquistano piazze e poteri, ma restano sempre ancora bambini se paragonati agli adulti navigati e anziani che fanno parte del mondo della criminalità e della camorra a Napoli.
E il mondo degli adulti non scherza, è crudele e spietato, non perdona, non ama se non per interesse.

Spicca, nella storia di Bacio feroce, la figura di Nicolas, ‘o Maraja. Un Nicolas cresciuto, che vuole vendicare suo fratello Cristian, che vuole emergere e comandare, che vuole fare offrire alla madre e alla fidanzata una vita agiata, che vuole prendersi Forcella.
Che vuole essere il Re di Forcella e di Napoli intera.
Un Nicolas che è impossibile non amare, un personaggio che suscita affetto, empatia, ammirazione e sgomento nello stesso tempo, sia quando compie azioni belle sia quando compie azioni brutte e terribili.

Leggetelo. Non ve ne pentirete.

Edito da Feltrinelli.

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