Is there anybody out there?
Sono felice perché sono riuscita a coronare un sogno: fare un viaggio in Islanda con i miei figli.
Ho scelto di andarci facendo un crociera, per tanti motivi pratici ed economici (le crociere costano meno di un fly&drive, perché i minori di 18 anni viaggiano gratis).
Sono arrivata dal mare e da lontano ho scrutato la costa: sembrava che non ci fosse nessuno.
Ma ho avuto la sensazione, avvicinandomi e mettendo piede sulla terraferma, di non essere sola, la sensazione che qualcuno fosse lì ad aspettare.
Gli islandesi sono pochi: sono 320 mila in tutto il paese, 120 mila di loro vivono a Reykjavik.
La nostra guida ci ha spiegato tante cose: di come gli islandesi considerino la capitale stressante (!) e nei week end preferiscano la campagna, di come si siano ripresi dalla crisi del 2008, del fatto che i nomi delle persone in Islanda sono nomi di fiori, di alberi, di natura.
Dei paesaggi islandesi, particolari e bellissimi, mi hanno colpito alcune caratteristiche: la luce e il silenzio.
In Islanda d’estate c’è molta luce, grazie anche al fenomeno del sole a mezzanotte, e c’è tanto silenzio, un silenzio che avvolge tutto.
I colori dell’Islanda sono il verde dei prati e del muschio, l’azzurro dell’acqua, il marrone delle montagne, l’ocra delle zone delle solfatare, e il terreno marrone scuro delle zone delle fosse geotermiche.
L’isolotto di Vigur
Sull’isolotto di Vigur, raggiungibile in barca da Ísafjörður, c’è un vecchio mulino, il più antico e primo in Islanda, qualche casetta colorata, una casa gialla un po’ più grande che ospita, in due distinte stanze, il museo della pecora e il museo dell’ufficio postale.
La lana della pecora islandese è impermeabile e al tatto morbidissima!
La nostra guida, una ragazza bionda che parlava italiano, aveva un maglione fatto con questa lana e ce lo ha fatto toccare: è veramente una lana speciale.
All’entrata della casa gialla, sulla sinistra si scorge una stanza, un’antica sala da pranzo dove un tempo qualcuno viveva, e sopra la sala da pranzo, arrampicandosi su scalini di legno, una camera da letto, dove un tempo qualcuno dormiva ogni notte.
Proseguendo oltre l’ingresso, due ragazze accolgono i visitatori offrendo loro caffè, cioccolata, torta e biscotti.
Sono ragazze giovani, eppure ti sembra che siano lì dall’inizio del mondo, senza invecchiare mai.
Il tempo su quest’isolotto sembra essersi fermato.
C’è sempre vento, e i veri abitanti sono gli uccelli, le pulcinelle di mare.
Il Parco Nazionale di Thingvellir
Questo è un posto bellissimo e si trova vicino al più grande lago d’Islanda.
Qui si riuniva in passato il parlamento, e dove ancor oggi, il 17 giugno, si riuniscono gli islandesi per festeggiare l’indipendenza.
La festa dura qualche giorno, e la popolazione approfitta anche di questo periodo in cui c’è il sole fino a mezzanotte.
La cosa suggestiva è che il parco è un grande campo di lava, incastonato fra due falesie, in seguito ad una spaccatura tettonica.
La distesa dei Trolls
Magica è la distesa dei Trolls, i giganti che vivono nelle rocce, un popolo a cui gli islandesi credono da bambini e anche da adulti: esseri buoni che devono tornare nelle rocce prima del tramonto, altrimenti si trasformano essi stessi in rocce.
Sarà forse la suggestione, ma… le rocce hanno davvero una forma che spesso ricorda la faccia di un Troll.
I Geyser
I geyser esplodono ogni 5-8 minuti, e tu stai lì con la macchina fotografica in mano, per cogliere l’attimo in cui vedrai l’acqua spruzzare fuori.
Le cascate
Ecco… sono davvero spettacolari.
In Islanda durante il periodo estivo c’è tanta luce, che viene riflessa dalle cascate.
Io ho visto Gullfoss, la cascata d’oro e Godafoss, la cascata degli dei (foss = cascata).
Le più belle sono le cascate Godafoss, secondo me: ecco alcune immagini.
L’elemento acqua
Mi ha colpito la grande quantità di acqua: torrenti, fiumi, laghi e cascate.
Sono invece pochi i boschi e gli alberi, in Islanda.
C’è una barzelletta islandese su questo, che dice: “se ti perdi in un bosco islandese, non temere: basta che alzi un braccio, e ti troveranno”!
Il silenzio
Il silenzio è assoluto, e fa quasi male alle orecchie, anche nei luoghi più frequentati dai turisti, dove si va per ammirare le maggiori e famose bellezze del paese.
Il silenzio è ovunque e fa rumore.
E tu, hai visitato l’Islanda?