Avete per caso letto “Un incantevole aprile”?
Se non lo avete fatto, vi consiglio di farlo, perché è un romanzo molto piacevole.
Scritto negli anni ’20 (!) da una signora inglese di cinquant’anni, questo libro è un miscuglio di ironia, divertimento, riflessioni profonde sulla vita e sull’amore, sulla bellezza e sull’amicizia.
Il tutto in un un luogo, appunto, incantevole – in Italia – e durante un mese – aprile – che sappiamo simboleggiare il risveglio dei sensi.
Un aprile visto e raccontato da quattro signore inglesi, che, pur non conoscendosi, decidono di affittare tutte assieme un intero castello in Italia per trascorrere una vacanza lontano dal solito grigiore e dalla solita routine e dalle solite persone (per due di loro, i mariti).
Un luogo, un castello vicino al mare, immerso in un giardino, nel profumo dei fiori, e nella luce che in Italia è abbagliante, per persone che arrivano da Londra.
Un luogo, in una parola, immerso di bellezza.
Ed è la bellezza che scatena tutto: i pensieri positivi, le sensazioni, le emozioni da troppo tempo represse, la voglia di ridere, scherzare, confidarsi, cambiare prospettiva.
La voglia di vivere pienamente.
Mrs Wilkins, Mrs Arbuthnot, Mrs Fisher, e Lady Caroline, ognuna con un buon motivo, ognuna con la propria storia, uniscono gli sforzi economici per trascorrere un mese di vacanza in Italia, e una volta arrivate danno vita, relazionandosi tra loro, a una nuova consapevolezza di cosa significa amare ed essere amate.